La partecipazione di un grande nome del teatro musicale italiano come quello di Donatella Pandimiglio alla trasmissione televisiva “The Voice Senior” lo scorso venerdì è motivo di grande orgoglio per la nostra città. Il primo ricordo che ho di lei è legato ai “Sette Re di Roma”, un musical straordinario con Luigi Proietti scritto da Luigi Magni, con le musiche di Nicola Piovani, con Micha Van Hoecke alle coreografie e la regia di Garinei, al Sistina.
Indimenticabile, irresistibile, talentuosa, straordinaria. Quello che non sapevo allora (era il 1989) è che Donatella fosse nostra concittadina. Avrei dovuto arrivarci, visto che da ragazzo ogni giorno a Radio Verde lavoravo con sua sorella, ma tant’è! E’ pressoché impossibile riassumere in poche righe oltre quarant’anni di una luminosa carriera teatrale che ha portato Donatella sotto i riflettori del Sistina, del Parioli, dell’Ambra Jovinelli e dei più grandi teatri italiani. Da “collega di un altro repertorio” posso dire che è stato stupefacente ascoltarla, non più tardi di un mese fa, in una serata concerto dedicata a Mina: due ore di musica durante le quali non c’era una nota fuori posto, non una sbavatura, non un’incertezza di intonazione. Senza rete, senza auto-tuner, senza diavolerie meccaniche, senza auricolari.
Semplicemente due ore in cui un talento purissimo sostenuto da una vita di studio e perfezionamento raccontava storie attraverso le note, ogni canzone si faceva racconto, ogni racconto si faceva teatro. Con un’eleganza e uno stile di cui, personalmente, avverto altrove troppo spesso la mancanza. Quella serata si è aperta con il video della sua versione de “La Voce del Silenzio”, interamente girato nel nostro Teatro dell’Unione. Cercatelo su YouTube, ne vale davvero la pena. Sono particolarmente felice di averle proposto, in quell’occasione, di essere la protagonista del nostro prossimo concerto di capodanno, il primo gennaio 2025, e particolarmente onorato del fatto che abbia immediatamente accettato l’invito.
In bocca al lupo, cara Donatella, da parte mia e da parte di tutta la città che mi onoro di rappresentare. Sono certo che i tuoi concittadini seguiranno con passione questo percorso televisivo: se ancora il talento e il merito hanno un posto in questa società sono certo di vederti in finale e altrettanto certo che, se questo dovesse accadere, Viterbo non mancherà di farti sentire tutto il suo affetto attraverso il televoto.
Alfonso Antoniozzi
Assessore alla Cultura e all’Educazione
Vicesindaco